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sezione Monografica
le, l’uso del presente indicativo in funzione di futuro interrogarsi infatti se la restrizione alla morfologia les-
quando ci si riferisce a fatti imminenti o certi, il futuro sicale, solo sporadicamente affiancata da quella fles-
epistemico e l’espansione del passato prossimo che va siva e da qualche accenno alla sintassi, sia sufficiente
a coprire l’uso del passato remoto sono presenti nella per condurre lo studente all’adeguata formulazione e
maggioranza dei manuali. L’impiego dell’imperfetto gestione di unità di comunicazione superiori alla frase
attenuativo per formulare richieste in modo gentile semplice. La scarsa attenzione dedicata nei manuali a
(volevo un chilo di mele) è invece indicato solo in un questo livello di organizzazione della lingua e il nume-
numero ridotto dei testi esaminati, mentre il condi- ro veramente ridotto di grammatiche di consultazione
zionale di citazione (il malvivente avrebbe agito indi- per stranieri che prendono in considerazione la dimen-
sturbato) è segnalato solo in uno e ugualmente l’uso sione interfrastica e testuale (Troncarelli 2011) lascia-
dell’imperfetto nel periodo ipotetico (se lo sapevo non no pensare che allo studente non rimanga altro da fare
chiamavo) è presentato solo in un manuale. In tre dei che procedere secondo i principi dell’apprendimento
manuali è presentato l’uso di magari come risposta naturale per affrontare livelli più articolati e strutturati
affermativa ed esclamazione. di discorso. Anche le grammatiche didattiche rivolte a
In linea generale in tutti i manuali è riservato uno parlanti nativi offrono poco supporto perché ampia-
spazio, sebbene ridotto, alla riflessione esplicita sulla mente centrate sul riconoscimento della struttura sin-
variabilità diamesica mentre quella diatopica è solo tattica della frase multipla, esercizio che aiuta poco lo
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raramente accennata e l’italiano standard rimane co- studente straniero. Questo infatti avrebbe bisogno di
munque l’unico modello fonologico di riferimento. essere guidato nella scelta, nell’uso e nella formulazio-
ne di modalità espressive che consentano di esprime-
3. Conclusioni re significati complessi, veicolati anche attraverso le
strutture e non addestrato alla classificazione di forme
La sintetica panoramica sulle modalità con cui è linguistiche.
suggerita la realizzazione dello sviluppo della compe- Inoltre, come osserva Ciliberti (2013; 2015), risulta
tenza metalinguistica nei manuali didattici di italiano singolare che, nonostante nella didattica delle lingue
L2, tracciata nei paragrafi precedenti, mostra che alla si sia affermata l’idea che la padronanza di una lin-
grammatica è riconosciuto oggi un ruolo di personag- gua comporti il possesso di una serie di competenze
gio principale ma non più da protagonista nell’insegna- tra cui quella discorsiva, l’attenzione venga principal-
mento linguistico. Il dibattito teorico sulla complessità mente puntata sulle parti tradizionali del discorso e
della competenza, sulla centralità del testo nella co- vengano trascurati i processi discorsivi e i meccanismi
municazione, sulle modalità con cui si attua l’apprendi- che regolano la conversazione. Solo un paio di manua-
mento e sulle strategie pedagogiche atte a sostenerlo li tentano un timido approccio in questo senso ricor-
è stato in larga parte accolto e le scelte volte a indiriz- dando allo studente che nella comunicazione orale
zare la prassi didattica tengono conto degli esiti relativi valgono norme in parte diverse da quelle che vigono
ai maggiori nodi in cui si è articolato. nella comunicazione scritta.
Indubbiamente, i manuali presi in esame propon- Questa considerazione rinvia ad un altro aspetto
gono percorsi di riflessione sulla lingua in larga parte ancora non accuratamente preso in considerazione e
adeguati riguardo al momento in cui soffermarsi sulle probabilmente lasciato nelle mani del docente: la va-
forme linguistiche, al tipo di attività tramite cui lo stu- riabilità linguistica. In primo luogo lo spazio riservato
dente è guidato alla scoperta del funzionamento e del alla riflessione esplicita sulla variazione diamesica non
valore delle strutture e alle modalità di presentazione appare sufficiente e i manuali si limitano spesso alla
dei fatti linguistici, attente ad evitare il ricorso a model- presentazione di alcuni generi come il dialogo, la tele-
li di descrizione grammaticale complessi e a ridurre al fonata breve, il messaggio telefonico, la mail facendo
minimo l’apparto terminologico necessario per l’espli- implicitamente riferimento al canale di comunicazione
citazione. Rimangono comunque alcuni aspetti su cui utilizzato ma senza approfondirne, nella maggior parte
approfondire la riflessione per giungere all’individua- dei casi, le caratteristiche formali. L’italiano colloquiale
zione di soluzioni che possano rendere maggiormente fa solo capolino nei testi e i tratti che lo caratterizzano
efficace il processo di insegnamento-apprendimento. sono approfonditi solo in casi molto rari. Inoltre sono
Il primo concerne la selezione dei fatti linguistici su molto pochi i riferimenti alla variabilità diatopica dell’i-
cui focalizzare l’attenzione degli apprendenti. C’è da taliano, aspetto che sconcerta sempre chi ha iniziato
ad apprendere l’italiano all’estero e poi viene in Italia.
L’esposizione orale a varietà regionali e piccoli appro-
8 Relativa, prevalentemente, alle differenze linguistiche le- fondimenti sugli usi delle forme più frequenti nelle
gate alla provenienza geografica dei parlanti.
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