Page 18 - Rivista 20
P. 18

sezione Monografica





               7.   assicura  un  punto  di  partenza  prestabilito,  il   3.  Il laboratorio di didattica inclusiva:
                  verbo, àncora sicura per l’implementazione del
                  lessico, la costruzione della frase e la pianifica-  contesto, metodo, modello operativo
                  zione della riflessione metalinguistica;  3.1. Il contesto
               8.   dà rilievo al sintagma, costituente di base del-  Secondo  i  dati  dell’Osservatorio  Scolastico  della
                  la  sintassi,  parte  della  competenza  linguistica   Provincia di Prato (2015), nelle scuole della provincia
                  mentale dei parlanti, ma trascurato dalla gram-  di Prato si contano 8.237 alunni con cittadinanza non
                  matica tradizionale (Vanelli 2010).
                                                           italiana,  pari  al  22,4%  dell’intera  popolazione  scola-
                                                           stica. Secondo i dati elaborati dal MIUR, risulta ampio
             2.2.  La Grammatica valenziale nella classe   il  superamento  dell’incidenza  media  nazionale  (9%).
                  plurilingue                              Prato si conferma, pertanto, la prima provincia italiana
                                                           come percentuale di stranieri sul totale degli studenti,
               Per quanto riguarda gli apprendenti di italiano L2, il   seguita da Piacenza (20,4%), Mantova (18,5%), Brescia
            modello valenziale aggiunge, inoltre, ulteriori vantaggi   (17,4%).
            a quelli sopraelencati:                           Le tre classi quarte di scuola primaria che hanno
               1.   è motivante ed “accessibile” per tutti e per cia-  partecipato al laboratorio non si discostano fortemen-
                  scuno ;                                  te dal dato territoriale, con una forte presenza di allie-
                       5
               2.   permette lo sviluppo della capacità di segmen-  vi parlanti italiano L2, soprattutto sinofoni e parlanti
                  tazione della lingua in parti discrete e significa-  albanese.
                  tive  attraverso  la  rappresentazione  e  i  colori,
                  accelerando i processi di acquisizione;   3.2.  Facilitazione Linguistica e
               3.   si presta ad un lavoro approfondito sul lessico   Apprendimento Cooperativo
                  (es.  le  diverse  accezioni  delle  parole)  e  sulle
                  reggenze dei verbi e le preposizioni (Camodeca   nella classe plurilingue
                  2011);                                      Nel rispetto della normativa vigente in materia di
               4.   facilita la riflessione metalinguistica sugli argo-  personalizzazione degli interventi educativi e didattici
                  menti diretti e indiretti del verbo predicatore,   nella scuola con alunni con bisogni specifici, in gene-
                  soprattutto  i  pronomi  clitici,  scoglio  nell’ap-  rale, e parlanti italiano L2, in particolare , da anni nel
                                                                                            6
                  prendimento  dell’italiano  L2  (Pona  2009a;   territorio di Prato si sperimenta un approccio inclusivo
                  2009b, per gli aspetti teorici; Gabbanini et al.   alla facilitazione linguistica e degli apprendimenti, al-
                  2013: 414-416, per gli aspetti didattici);  ternando interventi di italiano L2 fuori dalla classe di
               5.   facilita lo sviluppo di quadri argomentali target.   appartenenza degli allievi ad una didattica di italiano
                  Le interlingue prevedono massiccio uso di ellis-  L2 nella classe insieme ai pari italofoni (Sardi 2013). La
                  si degli argomenti, soprattutto i clitici, elementi   metodologia ALC (Apprendimento Linguistico Coope-
                                                                7
                  con poca salienza fonica e marcati dal punto di   rativo)  nella classe curricolare fonde insieme Appren-
                                                                                8
                  vista  formale  e  sintattico  (Cordin  2003;  Pona   dimento Cooperativo (AC)  e Facilitazione Linguistica e
                  2009a): l’ipotesi, da verificare con specifiche ri-  degli apprendimenti (FL).
                  cerche, è che la riflessione esplicita su segmenti   I vantaggi che derivano dalla scelta di un approccio
                  del nucleo della frase con valenze saturate pos-  cooperativo alla facilitazione linguistica , basato sulla
                                                                                           9
                  sa accelerare il passaggio a fasi interlinguistiche
                  con elisioni più vicine a quelle degli enunciati   6  Per una riflessione sulla normativa della personalizzazione
                  della lingua target;                       degli interventi educativi e didattici nella classe con allievi
                                                             parlanti italiano L2, si rimanda a Chiappelli, Pona (2015).
               6.   è centrato sulla “frase”, unità ponte tra le cate-  7  Per ragioni di spazio non è possibile approfondire in questa
                  gorie lessicali, gli aspetti morfosintattici e il te-  sede la metodologia ALC. Rimandiamo, pertanto, a Gentile
                  sto (Camodeca 2011; Fink 1977), quest’ultimo   et al. (2014) e a Natali, Pona, Troiano (2015).
                  considerato  come  unità  della  comunicazione,   8  Da AC derivano l’attenzione ai quattro cardini metodologici
                  centrale  nella  didattica  delle  lingue  (Balboni   (Interdipendenza positiva, Responsabilità personale, Equa
                  2002; Vedovelli 2010).                     partecipazione, Interazione simultanea) e un pacchetto di
                                                             procedure didattiche cooperative.
                                                           9  Per un approfondimento del fruttuoso rapporto tra faci-
            5  Interessante  il  confronto  con  quanto  affermato  in   litazione linguistica in L2 e Apprendimento Cooperativo si
              Daloiso  (2015)  e  in  Penge,  Martinelli  (2011)  per  l’analisi   rimanda a McCafferty, Jacobs, DaSilva Iddings (2006) e a
              metalinguistica nella classe con bisogni specifici.  Rutka (2006).

         16                                                                                numero 20
   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23